Siamo persuasi che non dobbiamo attendere risposte dalle amministrazioni pubbliche, siano esse destrorse o sinistrorse. Al contrario, dobbiamo essere propositivi ed evidenti; fondare la nostra ragion d'essere sulla inconfutabile utilità morale della Cultura.

giovedì 21 novembre 2013

Buon compleanno Angela

In pochi hanno saputo dare in un lasso di tempo così esiguo il contributo che Angela Calia ha offerto al Movimento Culturale Spiragli.
Lasciate che le faccia i miei auguri da presidente, perché oggi per lei è un giorno speciale, e il Movimento non può che partecipare alla sua gioia.
Bartolomeo Smaldone

martedì 5 novembre 2013

Cava Pontrelli: una medaglia da appuntarsi al petto



Svariate volte ho avuto modo di esprimere il mio apprezzamento per l’operato della dottoressa Barbanente, per la sua presenza sul territorio, per la sua preziosa disponibilità, per la puntualità dei suoi interventi. Oggi, però, non posso che rimanere basito davanti alle sue ultime dichiarazioni, rispetto alle quali credo sia doveroso fornire delle chiarificazioni a beneficio, in particolare, di quelli che non conoscono nel dettaglio la vicenda di Cava Pontrelli.
E per fare chiarezza non credo vi sia modo migliore che rimanere sui fatti, la cui evidenza oggettiva è inconfutabile.
Dall’anno della scoperta del sito paleontologico, il 1999, non è stato fatto nulla per acquisirne la proprietà e altrettanto per tutelarne lo stato di conservazione. Per entrambe queste due omissioni le responsabilità sono evidenti e sono addebitabili allo Stato italiano, il quale avrebbe dovuto applicare la legge senza alcuna esitazione, così come si fa nei casi in cui la proprietà privata soccombe al cospetto della pubblica utilità: lo prevede la Costituzione, lo sancisce il Codice Civile. Non mi interessa indagare le ragioni di questa grave negligenza; mi preme rimanere sull’incontrovertibile oggettività fattuale. Chi ritiene di poter affermare il contrario lo faccia pure, e in tal caso spieghi anche perché lo Stato italiano, non pago di non aver applicato la legge, si è altresì disinteressato di tutelare e preservare adeguatamente la paleo-superficie che pure era stata immessa nei beni demaniali con D.M. del 7 dicembre del 2000.
La politica locale avrebbe potuto, durante tutti questi anni, colmare il vuoto istituzionale causato dalla latitanza dello Stato; tutta la politica locale avrebbe potuto farlo: quella di destra e quella di sinistra. Se gestire il potere vuol dire farlo in modo responsabile, nell’interesse pubblico prima ancora che di quello di parte, allora la destra e la sinistra sono in egual misura responsabili dell’attuale stato di degrado di Cava Pontrelli, poiché avrebbero potuto agire in maniera più incisiva, a vari livelli, compreso quello parlamentare, denunciando il perdurare di quell’orribile crimine perpetrato a discapito di un patrimonio dell’Umanità intera.
La sorte della Cava dei dinosauri cambia nel momento in cui un’associazione culturale decide di battersi per essa. Quell’associazione culturale si chiama Spiragli, e questo mi pare sia un dato di fatto altrettanto incontrovertibile.
Poi accade qualcosa di anomalo, di oltraggioso, di destabilizzante: un sindaco di destra, su sollecitazione dell’associazione Spiragli, propone il Comune di Altamura quale capo-fila di una conferenza di servizi nella quale affrontare problemi che hanno una priorità assoluta rispetto a tutto il resto: sono i problemi legati allo stato di salute della paleo-superficie. Quello stato di salute del quale avrebbe dovuto preoccuparsi e occuparsi la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia già a partire dal dicembre del 2000.
Un atto di buon governo, quello del sindaco, a parer mio; un atto di responsabilità. E non mi importa che sia un sindaco di un partito che non ho mai votato e che mai voterò. Ciò che conta, mi dico, è che vada nella direzione di garantire la tutela e la salvaguardia di Cava Pontrelli. Eppure così non è per chi è abituato a ragionare secondo altre logiche: quelle dell’opportunismo politico, della demagogia populistica. All’iniziativa del sindaco (che non dimentichiamolo, agisce in nome e per conto di una Città intera) alcuni esponenti della sinistra locale eccepiscono che è giusto che la conferenza di servizi si celebri a Bari, presso la sede della Regione. È una questione di stelle da apporsi al petto.
Il 30 luglio del 2013 in Regione ci sono tutti: c’è la Barbanente, c’è il Movimento Culturale Spiragli, c’è il Soprintendente per i Beni Archeologici Luigi La Rocca, c’è il sindaco di Altamura Mario Stacca, c’è la SIGEA in rappresentanza del mondo scientifico. Ed è qui che accade il secondo evento destabilizzante. Il sindaco di Altamura dice che si può fare; si possono trovare i soldi per acquisire la proprietà di Cava Pontrelli. Servono 530.000 euro. La notizia è di quelle che dovrebbero rasserenare tutti, al di là dei simboli e delle bandiere, è di fatti tutti sorridono, o almeno questo è quello che sembra.
La dottoressa Barbanente incassa la disponibilità del sindaco altamurano, altrettanto fa il Soprintendente La Rocca (a quest’ultimo non sembra vero che i soldi non debba tirarli fuori lo Stato, che notoriamente non ha mai soldi da investire in Cultura). L’impegno è quello di vedersi in una seconda convocazione, a Settembre, per siglare un protocollo di intesa nel quale ognuno assuma formalmente il proprio impegno, che tradotto in termini spiccioli vuol dire stabilire “chi fa che cosa”. Perché ad oggi c’è un solo dato di fatto certo e inoppugnabile: il Comune di Altamura ha stanziato nel bilancio preventivo la somma necessaria all’esproprio; tutti gli altri, invece, che impegni prenderanno?
Dalla fine del mese di agosto, quotidianamente, invio una email alla segreteria della dottoressa Barbanente per chiedere lumi sulla data della seconda conferenza di servizi. Puntualmente non ricevo alcuna risposta. Oggi leggo sui giornali locali che prima di convocare qualsiasi altra conferenza di servizi la Barbanente  ritiene necessario “in via preliminare acquisire informazioni dettagliate sullo stato del procedimento di esproprio dell’area interessata - con il relativo atto di impegno amministrativo del Comune ad assicurare la copertura delle somme a ciò destinate”. Mi domando: la Regione che garanzie intende offrire al Comune di Altamura, una volta che il Consiglio comunale avrà deliberato lo stanziamento della somma necessaria all’acquisto di Cava Pontrelli? Quali garanzie intende offrire al Comune di Altamura la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia che per più di quattordici anni ha lasciato che il sito rimanesse esposto alle intemperie, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti? Non sarebbe più giusto che tutti si incontrassero attorno ad un tavolo e ognuno assumesse formalmente con un protocollo di intesa i propri impegni, a garanzia del raggiungimento del comune obiettivo?

                                                                                                    Bartolomeo Smaldone