Siamo persuasi che non dobbiamo attendere risposte dalle amministrazioni pubbliche, siano esse destrorse o sinistrorse. Al contrario, dobbiamo essere propositivi ed evidenti; fondare la nostra ragion d'essere sulla inconfutabile utilità morale della Cultura.

giovedì 17 giugno 2010

Atto costitutivo Spiragli

Martedì, 15 giugno 2010, è stato sottoscritto l'atto costitutivo del nostro movimento culturale che risulta, ora, formalmente costituito.
Il grafico Pino Colonna e il pittore e illustratore Giuseppe Incampo, stanno disegnando per noi la tessera esclusiva. Una volta che avranno ultimato il loro prezioso lavoro potremo partire con la campagna di tesseramento e, immediatamente dopo, con la nomina dei vari organismi dell'associazione.

Un grazie particolare a chi ha reso possibile quello che, fino a due mesi fa, sembrava un sogno irrealizzabile; e grazie a tutti coloro i quali vorrano diffondere le nostre iniziative e aderire al movimento.

giovedì 10 giugno 2010

Il primo evento targato Spiragli


Si è tenuto, lo scorso 3 giugno, il primo evento organizzato da Spiragli, un neo movimento culturale e morale scaturito dalle menti di numerosi artisti altamurani accomunati dall'interesse a diffondere la cultura nelle sue più alte e libere forme. Una cultura ad ampio raggio, dalla musica alla poesia, dall'arte pittorica alla creatività culinaria, dal mondo della letteratura a quello del giornalismo, svincolata da destrutturanti compromessi e volta esclusivamente all'arricchimento interiore.

Nell'occasione il movimento è stato definito una propulsione, azione istintiva che imprime al corpo la spinta necessaria a vincere le forze che si oppongono; un ritmo che incalza dentro martellante quasi a voler manifestare con veemenza il valore condiviso; un parto, sofferto in una iperbolica aspirazione purista, di una creatura capace di tramutare il pensiero in azione, capace di dare pragmaticità al teorico. L'evento "Gli antieroi. La vera storia dell'epopea umana - racconti in prosa, musica e poesia" ha visto come protagonisti alcuni componenti degli Alfasong e il poeta Bartolomeo Smaldone, un connubio che si è rivelato assai interessante.

Gli Alfasong, una band neonata, frontiera del cantautorato con uno stile musicale originale e libero, hanno presentato brani come Segui il tuo destino, La ballata dell'umore nero, Spezza le catene, Vola via e Il viaggio che mi salverà, dal ritmo intenso e di facile presa sul pubblico. Voce Giacinto Bolognese, chitarra elettrica Nicola Cirrottola, percussioni Francesco Marcello Sette, effetti Giuseppe Manfredi e Giovanni Leonetti.

A intervallare la musica, il suono delle parole, testi scritti per l'occasione da Bartolomeo Smaldone per tracciare il percorso epopeico dell'umano: "C'è una cosa che chiamano storia e non è quella che proveranno a raccontarci dall'alto delle loro cattedre di formica. La annuseremo nelle parole che raccoglieremo dagli altri, nella verità che ci sforzeremo di comprendere e di difendere oltre le cronache marce, dissacranti televisive. Una storia che cercheremo e troveremo per strada, dove la vita si scrive, tra le saracinesche che si alzano e si abbassano, tra i muri che si colorano, tra i baci che si danno all'ombra dei portoni bui."

Il pubblico presente ha potuto respirare un nuovo concetto di cultura, permeato di sicuro spirito dada, marcato dalla concretezza dei propositi, a dispetto degli assenti definiti su enunciazione marxiana i "feticisti della merce" che trovano il conforto estetico l'unico motore della vita, appagati dalla quotidianità indifferenziata e disinteressata.

Angela Colonna

lunedì 7 giugno 2010

Rivisitazioni


Rivisitazioni, come dire “mi sembra di esserci già stato, di stare imbozzolato in un deja vù”.
Saranno svariati minuti che faccio sempre la stessa strada, dalla quale se ne imbocca un’altra che accede ad una piazza dalla quale si aprono altri cinque vicoli. Che fardello che i multipli dei minuti siano le ore e che i multipli delle ore siano gli anni. Rivisitazione anche questa: nessun particolare è uguale a se stesso; cambia a seconda degli occhi che lo vedono. La strada ci offre, deo gratias, molto di più dei due lati della stessa insipiente medaglia.
Rivisito: ossia, ci torno, perché ci sono stato bene, mi sono sentito come nella cucina di casa mia la domenica mattina.
Rivisito, come dire, non esiste una sola versione dei fatti. Per fortuna esistono le interpretazioni. Fatta salva la verità? Certo. Almeno quella, sempre.

Bartolomeo Smaldone

venerdì 4 giugno 2010

Primario


Molti uomini non fanno sogni e non facendone non ne hanno, poiché l’avere è un estuario del fare.
Questi uomini, anche quando credono di sognare, in realtà, stanno solo lasciando lievitare un’escrescenza del loro bisogno primario: mangiare.
Per cui, sognano pietanze di carne e di pesce, fusilli, pizze napoletane con i friarielli, e rutti e tramestio di forchette, e bicchieri e flatulenze goliardiche.
Attività, queste, che i veri sognatori non disdegnano e non stigmatizzano. Al contrario; praticano secondo lo spirito proprio della convivialità. Ma non le sognano.
I veri sognatori sanno bene che la fase REM è un intervallo prezioso della notte e, per questo, la impiegano per affinare i loro ambiziosi progetti diurni.

Bartolomeo Smaldone