Siamo persuasi che non dobbiamo attendere risposte dalle amministrazioni pubbliche, siano esse destrorse o sinistrorse. Al contrario, dobbiamo essere propositivi ed evidenti; fondare la nostra ragion d'essere sulla inconfutabile utilità morale della Cultura.

giovedì 10 giugno 2010

Il primo evento targato Spiragli


Si è tenuto, lo scorso 3 giugno, il primo evento organizzato da Spiragli, un neo movimento culturale e morale scaturito dalle menti di numerosi artisti altamurani accomunati dall'interesse a diffondere la cultura nelle sue più alte e libere forme. Una cultura ad ampio raggio, dalla musica alla poesia, dall'arte pittorica alla creatività culinaria, dal mondo della letteratura a quello del giornalismo, svincolata da destrutturanti compromessi e volta esclusivamente all'arricchimento interiore.

Nell'occasione il movimento è stato definito una propulsione, azione istintiva che imprime al corpo la spinta necessaria a vincere le forze che si oppongono; un ritmo che incalza dentro martellante quasi a voler manifestare con veemenza il valore condiviso; un parto, sofferto in una iperbolica aspirazione purista, di una creatura capace di tramutare il pensiero in azione, capace di dare pragmaticità al teorico. L'evento "Gli antieroi. La vera storia dell'epopea umana - racconti in prosa, musica e poesia" ha visto come protagonisti alcuni componenti degli Alfasong e il poeta Bartolomeo Smaldone, un connubio che si è rivelato assai interessante.

Gli Alfasong, una band neonata, frontiera del cantautorato con uno stile musicale originale e libero, hanno presentato brani come Segui il tuo destino, La ballata dell'umore nero, Spezza le catene, Vola via e Il viaggio che mi salverà, dal ritmo intenso e di facile presa sul pubblico. Voce Giacinto Bolognese, chitarra elettrica Nicola Cirrottola, percussioni Francesco Marcello Sette, effetti Giuseppe Manfredi e Giovanni Leonetti.

A intervallare la musica, il suono delle parole, testi scritti per l'occasione da Bartolomeo Smaldone per tracciare il percorso epopeico dell'umano: "C'è una cosa che chiamano storia e non è quella che proveranno a raccontarci dall'alto delle loro cattedre di formica. La annuseremo nelle parole che raccoglieremo dagli altri, nella verità che ci sforzeremo di comprendere e di difendere oltre le cronache marce, dissacranti televisive. Una storia che cercheremo e troveremo per strada, dove la vita si scrive, tra le saracinesche che si alzano e si abbassano, tra i muri che si colorano, tra i baci che si danno all'ombra dei portoni bui."

Il pubblico presente ha potuto respirare un nuovo concetto di cultura, permeato di sicuro spirito dada, marcato dalla concretezza dei propositi, a dispetto degli assenti definiti su enunciazione marxiana i "feticisti della merce" che trovano il conforto estetico l'unico motore della vita, appagati dalla quotidianità indifferenziata e disinteressata.

Angela Colonna

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