Siamo persuasi che non dobbiamo attendere risposte dalle amministrazioni pubbliche, siano esse destrorse o sinistrorse. Al contrario, dobbiamo essere propositivi ed evidenti; fondare la nostra ragion d'essere sulla inconfutabile utilità morale della Cultura.

venerdì 21 marzo 2014

COMUNICATO STAMPA


Ancora una volta taluni rappresentanti del mondo giornalistico altamurano dànno triste esempio di come si possa gestire in maniera mistificatoria, surrettizia e strumentale l’informazione, dimostrando quanto sia difficile porsi in una posizione di equidistanza dai colori politici, a difesa della oggettività dei fatti, ossia della verità.
La scelta di far transitare la delibera di giunta con la quale il Governo della Città ha manifestato interesse ad acquisire la proprietà delle aree circostanti la paleo-superficie di Cava Pontrelli nell’assise comunale, è stata presa nel corso dell’ultimo tavolo tecnico del  12 febbraio scorso. In quella circostanza, presenti oltre ai rappresentanti del nostro Movimento Culturale anche il Sindaco Mario Stacca, il Sovrintendente per i Beni Archeologici della Puglia, dottor Luigi La Rocca, la direttrice del Museo Nazionale Archeologico altamurano, dottoressa Francesca Radina, i dirigenti di riferimento, il consigliere di maggioranza Lillino Colonna e la consigliera di opposizione Rosa Melodia, si delineò lo scenario che sta definendosi in questi giorni.
Antonio Ferrante bene farebbe, prima di avventurarsi nell’uso improprio di avverbi e di sostantivi (nessuna giunta comunale può procedere immediatamente a nessun esproprio) a confortare i suoi articoli del crisma di riscontri oggettivi, onde evitare il rischio, egli sì, di intraprendere strade tortuose che non portano alla verità ma ad altri lidi.
Non sfugga in ultimo, al giornalista Ferrante, la considerazione lapalissiana che un pronunciamento unanime del Consiglio Comunale sull’acquisizione a patrimonio di Cava Pontrelli assumerebbe un valore morale senza precedenti, ragione sufficientemente valida per recuperare un auspicabile equilibrio.




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