Siamo persuasi che non dobbiamo attendere risposte dalle amministrazioni pubbliche, siano esse destrorse o sinistrorse. Al contrario, dobbiamo essere propositivi ed evidenti; fondare la nostra ragion d'essere sulla inconfutabile utilità morale della Cultura.

martedì 27 ottobre 2015

COMUNICATO STAMPA



Altamura, 26 ottobre ’15

Consideriamo  grave e inammissibile la posizione del MIBAC, rispetto alla vicenda Cava Pontrelli, così come emersa dall’incontro svoltosi martedì 20 ottobre 2015 presso la sede del Centro Operativo per l’archeologia di Bari, presenti l’assessore al turismo del Comune di Altamura, Saverio Mascolo, quello all’urbanistica, Gioacchino Perrucci, il presidente del Parco Nazionale dell’Altamurgia, Cesare Veronico, il dirigente del Ministero, Gino Famiglietti, e Luigi La Rocca, soprintendente per i beni archeologici della Puglia.
In presenza di un procedimento amministrativo apertosi nell’ottobre del 2011 -quello espropriativo della Cava-, a distanza di quattro anni dall’avvio di quella procedura (di fatto ancora aperta), e alla luce della delibera del consiglio comunale di Altamura del 22 luglio del 2014, con la quale si stanziava la somma da riconoscersi alla proprietà del sito a titolo di indennizzo e di premialità, non può che apparire pretestuosa e velleitaria la volontà da parte dello Stato di rinunciare a proseguire  sulla strada del procedimento coatto, di fatto ostacolato dalla oggettiva negligenza proprio del Soprintendente Luigi La Rocca, titolare del procedimento.
Delegando al Comune di Altamura, al Parco Nazionale dell’Altamurgia e alla proprietà di Cava Pontrelli l’arbitrio di portare avanti una trattativa privata, il MIBAC non fa che accrescere le proprie, già gravissime, responsabilità conseguenti alla mancata tutela della paleo-superficie, immessa nel Demanio pubblico con D.M. del 7 dicembre del 2000 e mai salvaguardata.
Altrettanto grave e inammissibile, in tutta questa grottesca vicenda, è la posizione di Cesare Veronico, il quale, da rappresentante di una pubblica istituzione, essendo a conoscenza del procedimento espropriativo in corso, si rende complice di questa ulteriore soccombenza dell’interesse pubblico al cospetto di quello privato. Ragione, questa, di per sé sufficiente perché egli rassegni le proprie dimissioni dalla presidenza del Parco Nazionale dell’Altamurgia.

Movimento Culturale Spiragli

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