PIOGGIA
Chiara Gilardi
Lontano da
me ogni sonno
Ho bisogno
d’aria, cammino
in un aperto
silenzio creato di pioggia
Ho solchi
sulla pelle del viso
che
scherniscono i miei anni
con
impalpabili rughe
Violato è il
mio sguardo
da ciglia inumidite
tumefatte
da un trucco
pesante
sciolto
ormai
in rigagnoli
di vita.
Il mio sorriso stanco
appare
in attesa
mentre il
tempo lo riempie
con sapienza
di emozioni
ora fragili
ora
improbabili
Un fluire di
fiati leggeri
impalpabili
e muti
esperti
di un
divenire senza più età
Attimi di
vita creati
ora annegati
mi ricordano
le maschere
che da
piccola creavo con la cartapesta
E il
desiderio di ritrovata giovinezza
disegna le
mie labbra in una smorfia
Non posso
chiamarla sorriso
E chi sei,
tu
che da una
finestra illuminata
scruti il
passare dei miei giorni
Sguardo
maldestro che scuote la mia esistenza
sguardo
insistente che nulla possiede
Spogliandomi
graffio via
il tuo respiro che vuole aderire al mio corpo
e mi cingo
la vita con una possibile alba
Non fissarmi
come un amante impaurito
non
concederti il lusso di amarmi
Io sono
fatta del mio solo notturno vestito
e la mia
nudità
non ti è
data di scoprire
Sono fatta
di tempo e di possibilità
di silenzio
che si riempie
di un
incessante cadere di gocce sull’asfalto
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