Siamo persuasi che non dobbiamo attendere risposte dalle amministrazioni pubbliche, siano esse destrorse o sinistrorse. Al contrario, dobbiamo essere propositivi ed evidenti; fondare la nostra ragion d'essere sulla inconfutabile utilità morale della Cultura.

martedì 24 giugno 2014

COMUNICATO STAMPA



Accogliamo con meraviglia lo zelo con cui il Direttore del Centro Interdipartimentale di Servizi per la Museologia Scientifica si è premurato di smentire il comunicato stampa del nostro Movimento Culturale dello scorso 9 giugno; comunicato stampa nel quale si addebitava al Soprintendente Luigi La Rocca la responsabilità della mancata visita a Cava Pontrelli da parte della comunità dei paleontologi impegnata nella XIV edizione delle «Giornate di Paleontologia», congresso annuale della Società paleontologica italiana.
Avremmo ammirato altresì il Direttore del Centro Interdipartimentale di Servizi per la Museologia Scientifica, se nel corso di questi anni avesse denunciato lo stato di degrado in cui versa la paleo superficie di Cava Pontrelli, colpevolmente abbandonata all’azione impietosa delle intemperie e alla colpevole incuria di chi avrebbe dovuto, invece, tutelarla. Siamo certi che una denuncia in tal senso ad opera di autorevoli scienziati, esperti del settore, avrebbe sortito effetti rilevanti.
È appena il caso di ricordare al Direttore del Centro Interdipartimentale di Servizi per la Museologia Scientifica che la paleo superficie con impronte di dinosauri in località Cava Pontrelli è stata immessa nei Beni del Demanio con D.M. del 7/12/2000 e che, in considerazione di ciò, lo Stato, rappresentato dal suo organo periferico, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, nel concedere a chicchessia l’autorizzazione alla visita al sito, non deve sottostare alla reperibilità o meno della proprietà della Cava, quest’ultima tenuta per legge a concedere una servitù di passaggio attraverso le aree circostanti la paleo superficie.
Ciò chiarito, ribadiamo quanto da noi detto nel citato comunicato stampa dello scorso 9 giugno, ossia che questo Movimento Culturale ritiene addebitabile allo Stato, nella persona del suo rappresentante, Luigi La Rocca, la responsabilità di ogni mancato accesso al sito, insieme a quella, ben più grave, del disastroso stato in cui attualmente versa.


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