Pregnante,
il getto
scompone,
s'allarga pungente
corrompe,
sconvolge,
scende quel nero bagliore,
nel profondo....
trafigge.
Buio sgorgò il tratto
Violento si fece quell'eterno dolore
Paingente l'animo materno.
Imprevedibile l'angoscie dell'astratto,
inconsapevole la paura dell'avvento.
Sulla tela permea
l'oscuro,
penetra,
s'impone
quell'Eclissi Divina, irradiandosi
In un policromo nunciare
Di vita
Di morte
Di supplica.
A Te, solo
l'Alto è dato:
è la Croce su un cielo contaminato.
Lo spazio negato in Te solo
si è manifestato
e contrasta il piano,
coinvolge l'intorno,
l'interno.
AllontanandoTi, Ti ritrai, Macchia Divina
e vertigine è nell'anima profana.
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