Il Movimento Culturale Spiragli
nutre profonda stima nei confronti della Dottoressa Barbanente e ritiene encomiabile il suo impegno per Cava
Pontrelli.
Dopo la conferenza di servizi
tenutasi il 30 luglio 2013, presso l'Assessorato alla qualità del territorio
della Regione Puglia, tuttavia, sarebbe opportuno non disperdere le energie in
sollecitazioni che appaiono sostanzialmente dei passi indietro rispetto a
quanto stabilito in quella sede da coloro i quali presero parte ai lavori:
Regione Puglia, Università degli Studi di Bari, Sovrintendenza per i Beni
Archeologici della Puglia, Comune di Altamura, Movimento Culturale Spiragli.
L’apporto di ognuno dei presenti a
quella conferenza di servizi portò al raggiungimento di un accordo in virtù del
quale il Comune di Altamura avrebbe messo a disposizione la somma necessaria ad
acquisire il bene da espropriare (euro 530.000), la Regione avrebbe stanziato
circa 2 milioni di euro per lo studio del sito (oltre che per la sua tutela e
per una embrionale funzione), e la Sovrintendenza (organo periferico del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali) avrebbe vigilato su ciascuna
delle succitate azioni.
Seguendo questo iter, a detta dello
stesso Sovrintendente Luigi La Rocca, il procedimento espropriativo sarebbe
giunto a definizione in tempi rapidi.
In virtù di quanto detto ci
chiediamo quale “accelerazione” al procedimento espropriativo auspicava di
avere la dottoressa Barbanente dalla sua lettera al Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, sapendo bene ella che la concertazione raggiunta il 30
luglio andava già in una direzione ben più concreta di quella di una semplice
sollecitazione? Non sarebbe stato meglio, come peraltro concordato a fine
lavori, convocare una seconda conferenza di servizi (da noi ripetutamente
richiesta SIN da fine agosto senza ricevere alcuna risposta) per formalizzare ogni singolo intendimento?